Email marketing: cos’è e perché sceglierla

Email marketing: l’underdog della comunicazione
Nel mondo della comunicazione c’è un canale che molti considerano vecchia scuola. Non fa rumore, non cavalca trend e di certo non ha l’appeal di TikTok o ChatGPT; eppure, è uno dei pochi che continua a generare ritorni misurabili e concreti. Parliamo dell’email marketing.
EmailMonday parla di un ritorno di $36 per ogni $1 speso, ovvero un ROI del 3600%.1
In un’epoca dominata da algoritmi imprevedibili e contenuti usa-e-getta, l’email resta uno spazio personale, diretto e proprietario. Nessun feed da rincorrere. Solo tu, il tuo messaggio e una casella di posta aperta.
Email marketing: molto più di una newsletter
Quando si parla di email marketing, molti pensano ancora alla classica newsletter settimanale, magari quella con le promozioni, le news del commercialista o dell’azienda, ma pensarla in questo modo non è solo un limitante ma anche un errore strategico.
Una strategia di email marketing completa include email promozionali, transazionali, automatizzate, personalizzate e informative. È un sistema flessibile, adattabile a qualsiasi modello di business, dal freelance al brand globale.
Una buona strategia di email marketing significa educare, nutrire lead, fidelizzare clienti, riattivare contatti dormienti o recuperare vendite perse. In altre parole: è un motore di valore, se usato con metodo.
La mailing list è un asset, non un dettaglio
C’è una verità semplice che spesso viene ignorata: la tua mailing list è un asset aziendale. A differenza dei social, dove sei sempre ospite, una mailing list ti appartiene. Nessun algoritmo, nessuno che può togliertela.
Avere un database proprietario significa costruire indipendenza, e quando il contatto arriva nella tua lista, ha già fatto un passo verso di te. Questo pubblico lo fa perché veramente interessato, ed è così che si costruisce una relazione in divenire che puoi coltivare nel tempo.
Costruisci una lista efficace
Comprare contatti? Una scorciatoia pericolosa. Oltre a violare il GDPR, ti porta risultati scarsi e danni alla reputazione.
Le liste di qualità si costruiscono offrendo valore: un contenuto utile, un ebook, un tool gratuito, un codice sconto o una consulenza. Il principio è chiaro: prima dai, poi chiedi.
Questo approccio costruisce fiducia, autorevolezza e ti permette di acquisire contatti davvero interessati; lenti ma buoni, e soprattutto, duraturi.
Segmentazione: il migliore antidoto al cestino della mail
Quante volte hai ricevuto email fuori tema? Troppe. È quello che succede quando manca la segmentazione.
Segmentare significa dividere la lista in base a interessi, comportamenti, fase del funnel o settore. Secondo Campaign Monitor, le email segmentate aumentano il tasso di apertura del 14,3% e generano il 760% di entrate in più rispetto a quelle generiche.
Non basta inviare. Serve inviare al pubblico giusto, con il messaggio giusto.
Email marketing: quando funziona davvero
Fare email marketing non significa semplicemente “mandare email”. Significa comunicare in modo strategico, con messaggi pensati per il destinatario. Un’email efficace non si limita a promuovere: cattura l’attenzione, crea fiducia e spinge all’azione. Quali sono gli elementi da tenere davvero in considerazione?
Oggetto e anteprima mail: tutto inizia da qui
Questi sono spesso i primi (e a volte unici) ostacoli da superare: se non riescono ad incuriosire o non promettono valore, allora l’email verrà ignorata.
Contenuto: chiaro, leggibile e utile
Un buon contenuto è semplice da scansionare: niente muri di testo. Cerca di usare titoli, elenchi puntati, paragrafi brevi e frasi dirette.
Tono di voce: scrivi come parli
L’email è un canale diretto, quindi evita formalismi o toni troppo tecnici; parla come faresti con un cliente che stimi: con chiarezza rispetto e un tocco umano.
Design mobile first sempre
Oltre il 68,9% delle email viene aperto da smartphone 2/3 volte a settimana.2 Se il design non è responsive, perdi il lettore in pochi secondi.
Invia la mail al momento giusto
Il timing influisce sul tasso di apertura. Non esiste un orario magico, ma puoi scoprirlo testando e osservando i dati relativi ai test effettuati.
DEM e newsletter: gemelle o sorelle?
Nell’email marketing, confondere una newsletter con una DEM è un errore comune. Saperli distinguere è però fondamentale per ottenere risultati e costruire una strategia solida.
Entrambe usano lo stesso mezzo, l’email, ma hanno obiettivi, frequenza e tono completamente diversi.
Cos’è una newsletter
La newsletter è una comunicazione ricorrente. Il suo scopo non è vendere subito, ma creare continuità nel rapporto con il lettore.
A cosa serve:
- Informare su novità, trend o contenuti del blog
- Coltivare la relazione con clienti o lead
- Posizionarti come esperto nel tuo settore
Quando usarla:
- Su base regolare (settimanale, quindicinale, mensile)
- Per mantenere la brand awareness
- Per restare top-of-mind nel lungo periodo
Caratteristiche:
- Tono più conversazionale e meno commerciale
- Contenuto vario: articoli, consigli, aggiornamenti, storie
- Call to action soft: “Scopri di più”, “Leggi l’articolo”, “Guarda il video”
Cos’è una DEM (Direct Email Marketing)
La DEM è una comunicazione singola, focalizzata su una specifica azione da parte del destinatario. È lo strumento per spingere conversioni a breve termine.
A cosa serve:
- Promuovere un prodotto o un servizio
- Lanciare un’offerta, una promo, un evento
- Spingere un’azione immediata (acquisto, iscrizione, prenotazione)
Quando usarla:
- In occasione di campagne specifiche
- Quando c’è urgenza o tempo limitato
- Come parte di un funnel di vendita
Caratteristiche:
- Tono più diretto e orientato al risultato
- Messaggio singolo e focalizzato
- Call to action forte e chiara: “Compra ora”, “Iscriviti subito”, “Scarica l’offerta”
La 1, la 2 o la 3: perché scegliere?
L’ideale è usare DEM e newsletter in modo complementare, come due strumenti nello stesso kit:
- La newsletter nutre la relazione nel tempo, costruisce fiducia e mantiene alto l’interesse.
- La DEM attiva quella relazione quando c’è un’offerta, un’esigenza o un’opportunità da cogliere.
Un esempio potrebbe essere creare una newsletter settimanale con articoli e consigli utili; creare poi una DEM dedicata ad un lancio di un particolare prodotto o corso.
Quale strumento scegliere? Mailchimp, Brevo, ActiveCampaign
La scelta del tool giusto può fare la differenza. Ecco una panoramica rapida di tre tra i più usati:
- Mailchimp: intuitivo, ottimo per iniziare, con un piano gratuito valido per piccoli volumi.
- Brevo (ex Sendinblue): perfetto per il mercato europeo, include automazioni avanzate anche nella versione free.
- ActiveCampaign: una macchina da guerra per chi ha bisogno di automazioni sofisticate e CRM integrati. Se vuoi approfondire questo argomenti ti invitiamo a leggere il nostro precedente articolo dedicato.
La scelta dipende dal tuo livello di esperienza, dal budget e dalla complessità della tua strategia.
I numeri che contano davvero
L’email marketing non finisce con l’invio. Serve analisi costante per capire cosa funziona e cosa no. I KPI principali da monitorare:
- Tasso di apertura: ti leggono?
- CTR (Click Through Rate): cliccano sui tuoi contenuti?
- Bounce rate: le email arrivano?
- Unsubscribe rate: perché si disiscrivono?
Ogni dato racconta una parte della storia e ti aiuta a ottimizzare le campagne successive con metodo.
C’è posta per te, ma stavolta è fatta bene.
L’email marketing non è magia, è piuttosto strategia, relazione, ascolto. In un mondo che corre veloce, l’email resta uno dei pochi spazi dove si può ancora comunicare in modo autentico e diretto. Non si tratta solo di inviare offerte, ma di costruire fiducia, un messaggio alla volta.
Perché alla fine, tra algoritmi che cambiano e trend che svaniscono, resta una certezza: chi possiede una lista, ha costruito una comunità. E una comunità coinvolta vale più di qualsiasi like.
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