Parità di genere in azienda

Certificazione e articolo Il Sole24Ore Parità di genere

Certificazione parità di genere: il nostro impegno continua

Ci sono temi che, fortunatamente, continuano a ritornare al centro del dibattito pubblico, nonostante – o forse proprio perché – non si sono ancora risolti del tutto. Argomenti che non smettono di interrogare imprese, istituzioni e società civile. La parità di genere è uno di questi.

Un principio universale, spesso dato per scontato, ma che nei fatti richiede ancora attenzione, consapevolezza e scelte coraggiose. Non è un trend passeggero, né un obbligo di compliance: è una direzione culturale e strategica, da perseguire con impegno e coerenza.

Nel 2025, il World Economic Forum ha pubblicato dati che fanno riflettere: il divario di genere a livello globale è ancora chiuso solo al 68,8% e, secondo le stime, occorreranno ben 123 anni per raggiungere una piena parità.

In questo contesto, parlare di parità di genere significa più che mai parlare di scelte, di azioni e di responsabilità condivise. Ma perché ve ne parliamo noi?

Perché siamo felici di condividere con un traguardo che per noi non è solo simbolico, ma fortemente sostanziale: siamo stati citati da Il Sole 24 Ore come una delle aziende che si distinguono per l’impegno concreto nella promozione della parità sul posto di lavoro.

Un riconoscimento che ci riempie di orgoglio, perché nasce non da dichiarazioni d’intenti, ma da azioni documentate, processi misurabili e una cultura aziendale costruita giorno per giorno.

Cos’è la certificazione UNI/PdR 125:2022

La UNI/PdR 125:2022 è una prassi di riferimento nazionale, che nasce con l’obiettivo di promuovere un cambiamento concreto nei luoghi di lavoro pubblici e privati.

Attraverso indicatori misurabili (KPI), monitora e valuta le politiche aziendali in sei ambiti fondamentali:

  • Cultura e strategia
  • Governance
  • Processi HR
  • Equità salariale
  • Opportunità di crescita
  • Genitorialità e conciliazione vita-lavoro

Raggiungere e mantenere questa certificazione significa impegnarsi non solo a rispettare la normativa, ma a costruire un ambiente aziendale equo, accogliente e sostenibile per tutte le persone.

Perché parliamo di parità di genere?

SWI ha ottenuto la certificazione per la parità di genere già nel 2023, ma sappiamo che ogni traguardo va mantenuto, coltivato e superato. Negli ultimi anni infatti abbiamo lavorato con costanza per promuovere una visione inclusiva, equa e trasparente del lavoro.

Perché lo abbiamo fatto? Perché crediamo che l’uguaglianza di genere sia parte integrante del nostro DNA, e che l’impegno costante generi fiducia, sia all’interno del team, sia all’esterno.

Essere inseriti tra le aziende citate da Il Sole 24 Ore per il nostro impegno sulla parità di genere è stato per noi un momento di grande orgoglio. Non per la visibilità in sé, ma per ciò che rappresenta: una conferma autorevole e indipendente di un percorso coerente.

Sapere che il nostro lavoro quotidiano viene riconosciuto anche all’esterno rafforza il senso di responsabilità e ci motiva a fare ancora di più.

Articolo del 14 Luglio 2025

Vantaggi concreto della certificazione per la parità di genere

Ottenere e rinnovare una certificazione per la parità di genere non è solo motivo d’orgoglio, ma porta con sé numerosi vantaggi che spesso sfuggono alle aziende:

  • Reputazione aziendale: essere conosciuti come azienda inclusiva rafforza l’immagine del brand.
  • Attrazione di talenti: sempre più persone vogliono lavorare in ambienti in cui questi temi sono presi in considerazione.
  • Agevolazioni fiscali: la normativa italiana prevede premi contributivi per le aziende certificate.
  • Accesso a bandi pubblici: la certificazione offre un punteggio premiale in molte gare.
  • Clima organizzativo positivo: si riducono i conflitti e aumentano motivazione e produttività.

Parità di genere: perché non fermarsi qui

Secondo il Global Gender Gap Report 2025 del World Economic Forum, l’Italia si posiziona al 79° posto su 146 Paesi analizzati, in calo rispetto al 63° posto dell’anno precedente.

Nel nostro Paese è stato colmato solo il 70,5% del divario complessivo di genere, un dato inferiore alla media dei Paesi dell’Europa occidentale, che si attesta all’76,3%. Nel dettaglio:

  • Partecipazione economica: l’Italia occupa il 104° posto, con livelli ancora marcati di disuguaglianza in termini di occupazione, carriere e retribuzioni .
  • Rappresentanza politica: ci posizioniamo al 47° posto, con un miglioramento nella presenza femminile in Parlamento, ma ancora lontani dalla parità .
  • Istruzione e salute: l’Italia raggiunge ottimi risultati, con una parità quasi totale nei livelli educativi e nell’accesso ai servizi sanitari .

Questi numeri, sebbene in parte incoraggianti, mostrano quanto sia urgente rafforzare gli sforzi nel mondo del lavoro e della governance. È in questo contesto che le scelte delle aziende diventano centrali.

Non possiamo attendere che siano le statistiche a migliorare: dobbiamo essere noi – organizzazioni, imprese, persone – a generare il cambiamento.

E lo dobbiamo fare con consapevolezza, determinazione e un impegno quotidiano verso un ambiente più equo e inclusivo.

Un impegno che cresce con noi

Essere citati da Il Sole 24 Ore non è solo un riconoscimento, ma una conferma concreta della direzione che abbiamo scelto di seguire: quella dell’inclusione, dell’equità e della responsabilità sociale.

Crediamo che ogni passo verso la parità di genere sia anche un passo verso un’organizzazione più forte, più coesa e più orientata al futuro. E se è vero che il cambiamento parte dalle singole azioni, allora siamo orgogliosi di contribuire – nel nostro quotidiano – a costruire un modello culturale e professionale più giusto, per tutte e per tutti. La parità non è una dichiarazione d’intenti: è una scelta continua. E noi continueremo a farla, ogni giorno.