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SEO

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Local seo: una strategia locale per il tuo business

La visibilità online oggi è fondamentale per qualsiasi attività commerciale, anche quelle che operano a livello locale.
Tuttavia, molti titolari di negozi, bar o ristoranti si chiedono se investire nell’ottimizzazione del sito web abbia senso, considerando il rischio di disperdere energie e risorse su un pubblico fuori zona.
Molto ovviamente dipende dagli obiettivi strategici di un’azienda, ma il nostro consiglio è quello di migliorare la visibilità a livello locale attraverso una strategia Local SEO.

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La Local SEO è la chiave per il successo.

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  • Più clienti: generiamo traffico verso il tuo sito web, telefono o punto vendita, aumentando le tue opportunità di business.

Guida SEO

Che Cosa Significa SEO?

Il significato dell’acronimo SEO è “Search Engine Optimization” letteralmente ottimizzazione sui motori di ricerca. In maniera più completa si può definire come una serie di operazioni volte a rendere più “appetibili” le pagine di un sito agli occhi dei motori di ricerca (fase di scansione) e di conseguenza a migliorarne il posizionamento.

Ottimizzazione posizionamento e indicizzazione: le differenze

L’ottimizzazione di un sito internet viene detta anche posizionamento e/o indicizzazione, i quali in effetti possono essere considerati sinonimi. Serve però precisare una piccola differenza:

  • L’indicizzazione è l’inserimento di un sito internet e di tutte le sue pagine nel database di un motore di ricerca (ad esempio Google).
  • Il posizionamento di una pagina web è la sua posizione nei risultati di ricerca per una determinata parola chiave.
  • Ottimizzare vuol dire svolgere in maniera adeguata e professionale l’attività SEO

Listato organico e SERP: cosa sono?

SERP (Search Engine Results Page) è l’acronimo del termine inglese che significa “pagina dei risultati del motore di ricerca”: concretamente sono pagine web servite agli utenti quando cercano qualcosa online utilizzando un motore di ricerca, come Google.

Ogni SERP è unica, anche se la ricerca viene effettuata sullo stesso motore di ricerca con le stesse parole chiave, questo perché praticamente tutti i motori di ricerca personalizzano l’esperienza per i loro utenti, presentando i risultati sulla base di una vasta gamma di fattori che vanno oltre i termini di ricerca, come la posizione fisica dell’utente, la cronologia di navigazione e le impostazioni.

Il listato organico si riferisce ai risultati di ricerca che vengono generati dai motori di ricerca in risposta a una specifica query dell’utente e che non sono influenzati da pubblicità o sponsorizzazioni. Questi risultati sono quindi pagine che gli algoritmi mostrano solo perché pertinenti ai termini di ricerca di un utente, considerando una serie di fattori, tra cui la rilevanza del contenuto rispetto alla query di ricerca, la qualità del contenuto e la reputazione del sito web.

Come funziona il processo di indicizzazione?

Google è dotata di server molto potenti che scandagliano il web in maniera costante grazie a software chiamati spider o crawler per il reperimento del maggior numero di informazioni contenute nelle pagine presenti in tutti i siti internet.

Le pagine vengono dunque visitate dallo spider, indicizzate (letteralmente inserite in un indice) e riproposte nel listato organico ogni qualvolta l’utente effettua una ricerca in qualche modo correlata alla pagina stessa. In che modo riesce a fare tutto questo? Attraverso un algoritmo che risponde a migliaia di criteri e che viene costantemente aggiornato/implementato sulla base delle abitudini degli utenti.

L’evoluzione della SEO nel corso degli anni

La SEO ha subito una notevole evoluzione dal suo inizio: se inizialmente era piuttosto semplice e si basava principalmente sulla densità delle parole chiave e sulla quantità di backlink; oggi è diventata molto più complessa.

Google ha reso il suo algoritmo sempre più sofisticato e in grado di considerare moltissimi fattori diversi, tra cui la rilevanza del contenuto, la qualità del sito web e l’autorità del dominio. Negli ultimi anni il perfezionamento dell’algoritmo è stato pensato per fornire risultati di ricerca sempre più pertinenti e utili.

Come effettuare un analisi SEO efficace?

La fase di analisi è una parte fondamentale: occorre infatti impostare il sito in modo che sia

  • Chiaro e semplice da navigare
  • Completo nei contenuti
  • Responsive
  • Veloce
  • Sicuro

Gli strumenti di analisi SEO

La fase di analisi è la più importante ed è fondamentale capire chi sono i competitor e come si muovono, ed è per questo che a nostra disposizione abbiamo alcuni strumenti utili:

  • Test Velocità
  • Test Mobile friendly
  • Analizzare il SEO tramite strumenti online
  • Analizzare il traffico
  • Analizzare errori di scansione e ottimizzazione con Google Search Console
  • Analizzare i competitor

Individuare le personas

Con il termine personas vengono indicati i clienti ideali. Attraverso lo studio dei comportamenti dei clienti è possibile capire meglio chi sono, cosa vogliono e come cercano informazioni online. Tutte queste informazioni ti potranno essere utili per creare contenuti che rispondono alle loro esigenze e soprattutto ti aiuteranno nella scelta delle parole chiave che probabilmente utilizzeranno nella ricerca.

Analisi della concorrenza e studio delle SERP

Studiare i concorrenti offre sempre un ottimo spunto di riflessione sulle proprie strategie, ti può aiutare a trovare nuovi ingressi per migliorare sempre di più la tua azienda, o viceversa, ad individuare i tuoi punti di forza. Allo stesso modo, analizzare le SERP può aiutarti a capire quali tipi di contenuti e siti Google considera rilevanti per le tue parole chiave

Le fasi operative: SEO on site

Sono tutte quelle attività svolte direttamente sulle nostre pagine web per renderle più appetibili agli occhi di Google e degli altri motori di ricerca.

Helpful content: le linee guida Google 2022

Helpful Content è un sistema di Google che mira a premiare i contenuti di qualità e utilità per gli utenti. È un sistema che è stato introdotto per la prima volta nell’agosto 2022 e da allora ha subito vari miglioramenti

Come funziona questo sistema? Genera un segnale a livello di sito che gli algoritmi di Google prendono in considerazione tra i molti altri che servono a definire il posizionamento sulla ricerca Google. Più precisamente, il sistema identifica automaticamente i contenuti che sembrano avere uno scarso valore aggiunto o che non sono particolarmente utili per le persone. La procedura del classificatore è completamente automatizzata, utilizza un modello di machine learning e funziona a livello globale in tutte le lingue.

Qual è l’obiettivo del sistema? Garantire un buon posizionamento a contenuti di qualità e utilità. Questo impatta sulla SEO in modo significativo, poiché è lo stesso Google che ha iniziato a dare più priorità ai contenuti creati dagli esseri umani rispetto ai contenuti generati automaticamente.

Ricerca delle parole chiave e mappatura

La ricerca delle parole chiave, chiamate anche query di ricerca, è un processo fondamentale nella SEO, consiste nell’identificare i termini di ricerca che gli utenti inseriscono nei motori di ricerca quando cercano prodotti, servizi o contenuti.

Questo processo è essenziale per capire il linguaggio che i tuoi potenziali clienti utilizzano e per evitare di creare contenuti su argomenti che nessuno sta cercando.

Dopo aver identificato le parole chiave pertinenti, il passo successivo è la mappatura: sostanzialmente significa assegnare ogni parola chiave a una specifica pagina del tuo sito. Lo scopo? Assicurarsi che ogni pagina sia ottimizzata per una parola chiave unica e pertinente, per massimizzare le possibilità di classificarsi bene nei motori di ricerca.

Keyword, keyphrase e semantica

La keyword, o parola chiave, è la singola parola che gli utenti inseriscono nei motori di ricerca quando cercano informazioni, prodotti o servizi. La keyphrase, invece, è un gruppo di parole o frasi che gli utenti utilizzano per la ricerca. Ad esempio, “marketing” è una keyword, mentre “agenzia di marketing” è una keyphrase.

Quando parliamo di keyword ci sono dei concetti chiave che bisogna tenere in considerazione, come keyword density, prominence, proximity.

  • Keywords density: il numero di volte in cui è ripetuta la parola scritta nella query di ricerca. La ricerca delle parole avviene solo per testi in html e non con contenuti multimediali come immagini, video o altro, in questo caso servono degli appositi tag (title, alt tag) che creano una specifica per il contenuto. Ovviamente quando il troppo stroppia anche Google penalizza: ripetere le parole in modo esagerato al solo scopo di migliorare il posizionamento rischia di avere l’effetto opposto. La percentuale massima di keyword density oltre il quale un testo rischia di essere penalizzato, secondo la nostra esperienza, si aggira tra l’1 e il 4% del testo (dato non ufficiale).
  • Keyword prominence: significa che quanto più la parola chiave è posta all’inizio di una zona della pagina (tag title, meta description, url, tag di intestazione, paragrafi, attributo alt immagini) tanto più ha effetti positivi sulla SEO.
  • Keyword proximity: si riferisce alla distanza tra le singole parole del termine di ricerca, minore è la distanza e più pertinente sarà per un motore di ricerca.

La SEO semantica è un modo per far capire ai motori di ricerca come Google il significato del tuo sito web, li aiuta a capire l’argomento trattato all’interno delle singole pagine. Non si tratta solo di usare le parole giuste, ma di fare in modo che queste parole abbiano senso insieme.

Heading

Per facilitare la lettura dei testi è sempre buona norma suddividere in paragrafi con titoli e sottotitoli chiamate heading, intestazioni.

Gli heading sono codificati con il linguaggio HTML e vanno da h1 a h6, dove h1 è il livello più alto e h6 il meno importante. Tipicamente, l’elemento H1 è associato al titolo principale della pagina, mentre h2, h3 e così via vengono utilizzati come sottotitoli per i paragrafi.

Grassetti o nerettature

Evidenziare una parola significa accentuare l’importanza rispetto al resto del testo per l’utente; questa differenziazione non vale solo per l’utente ma anche per i motori di ricerca: mettere in grassetto, o neretto, una o più parole dà un’importanza maggiore a quella specifica parole, oltre a facilitare la lettura a livello di testo individuando immediatamente le parole chiave, e dunque l’argomento.

È meglio evitare però di fare un uso scorretto delle nerettature, poiché in questo modo si otterrebbe l’effetto opposto: difficoltà di lettura del testo da parte dell’utente. Quindi sì al grassetto ma ben dosato.

URL pagina

Anche la scelta del dominio può essere determinante per la buona riuscita del SEO. È importante prediligere un dominio già esistente e indicizzato per non perdere la “storicità” sul motore di ricerca. Si possono scegliere anche domini con “URL parlante” ossia che contengano la parola chiave principale dell’attività. Questa pratica sebbene molto meno in uso ed espressamente disincentivata da Google ottiene ancora un discreto successo se poi il sito viene sviluppato in maniera completa e corretta.

Link interni: cos’è la link juice

L’inserimento di link interni tra le varie pagine di un sito web può essere utile sia all’utente per la navigazione, che allo spider di Google per la scansione, in modo da indicizzare meglio i vari contenuti in base alla pertinenza. Invece di inserire pulsanti che ti invitano a “leggi di più” o “clicca qui” è preferibile linkare la parola o keyword rimandandola al testo relativo.

Per ogni pagina si suggerisce di inserire 2-3 link interni, mentre su articoli blog o contenuti informativi può essere utile anche inserire un link esterno alla fonte.

E sempre parlando di link parliamo di “link juice”: è un termine usato in SEO per descrivere il valore e l’autorità che un link passa da una pagina web a un’altra. Puoi pensarlo come un “voto” che un sito web dà a un altro.

Immaginiamo i siti come sistemi di serbatoi (le pagine) collegati da tubature (i link). Quando versi del liquido (juice) in un serbatoio, questo passa attraverso tutte le tubature e raggiunge gli altri serbatoi. In termini di SEO, quando un sito web linka a una tua pagina, passa un po’ del suo “succo di link” a quella pagina.

Questo collegamento può aiutare la tua pagina a salire nei risultati di ricerca di Google: i motori di ricerca infatti vedono i link come un segnale di qualità. Se una pagina ha molti link che puntano verso di essa, i motori di ricerca pensano che quella pagina debba essere utile e la premiano con un posizionamento migliore nei risultati di ricerca.

Il codice in pagina: metadati e altri elementi html

Ci sono poi altri fattori che possono influenzare la SEO, fra questi i metadati e gli elementi HTML. Di cosa si tratta?

I metadati sono informazioni non visibili durante la navigazione, ma che vengono inserite dal webmaster solo nel codice; il loro scopo è quello di fornire al motore di ricerca delle specifiche sul contenuto di ogni pagina. Vengono utilizzate nelle SERP come anteprima in modo che anche l’utente finale abbia idea di cosa troverà entrando in quella URL. La loro lunghezza “ottimale” cambia sulla base dell’impaginazione delle serp di Google, non esistono vere e proprie indicazioni ufficiali dal motore di ricerca. Fra questi metadati ci sono:

  • Title: è il titolo della pagina, che deve essere compreso tra 40 e 70 caratteri e contenere la keyword principale della pagina
  • Description: è la descrizione di ciò che contiene la pagina; è importante che contenga la keyword principale della pagina.

Altri meta tag HTML possono essere:

  • URL canonical: indica ai motori di ricerca quale versione di una pagina, tra quelle duplicate o molto simili, deve essere considerata come la versione principale.
  • No index/no follow: sono tag per indicare allo spider di non indicizzare una determinata pagina (no index) o non seguire i link in essa presente (no follow).
  • Attributi “Title” e “Alt” per le immagini: il title è il titolo dell’immagine che puoi vedere in anteprima passando con il mouse sopra l’immagine; l’Alt è invece il testo alternativo, nato per aiutare gli ipovedenti a conoscere il contenuto dell’immagine, viene utilizzato anche dallo spider per interpretare il contenuto e indicizzarlo.
Ottimizzazione immagini e video

L’ottimizzazione di immagini e video è un processo che mira a rendere le immagini e i video di un sito più facilmente comprensibili e indicizzabili dai motori di ricerca. Questo processo può avere un impatto significativo sulle prestazioni e sulla velocità del sito, attraverso piccole accortezze come: scegliere immagini di qualità che non siano troppo pesanti oppure ottimizzare il title e il l’alt text per far comprendere meglio il contenuto dell’immagine.

Per l’ottimizzazione video il consiglio è quello di includere la parola/e chiave nel titolo o nella descrizione del video, oppure è possibile fornire trascrizioni o sottotitoli per aiutare i motori di ricerca a capire il contenuto del video.

Popup, banner e accordion

I popup e i banner sono strumenti ormai noti sul web, anche se la loro fama non è di certo positiva; nonostante questo però, possono essere dei validi strumenti per la SEO.

I popup sono degli ottimi strumenti per generare una conversione, mentre i banner sono molto utili per la promozione di un prodotto, un servizio o dei contenuti specifici; l’importante è sempre utilizzare questi strumenti con moderazione, per evitare di far nascere un sentimento negativo nell’utente.

Se popup e banner sono più conosciuti, lo sono meno gli accordion. Di cosa si tratta? Sono elementi di design che permettono di comprimere grandi quantità di contenuto in uno spazio ridotto. Sono una sorta di tendina che si espande nel momento in cui l’utente clicca, rivelando il contenuto nascosto. Gli accordion sono spesso utilizzati sui siti poiché rendono l’esperienza utente molto più piacevole e facilmente navigabile, andando a ordinare e organizzare il contenuto in modo che il motore di ricerca capisca la sua unicità.

Dati strutturati

I dati strutturati, detti anche Google Microdata sono snippet di codice nati per “arricchire” e organizzare le informazioni fornite da una pagina web al motore di ricerca. Di fatto sono codici e mark-up generati da Google stessa o dalla community schema.org, che se correttamente inseriti possono migliorare sia l’indicizzazione che l’impatto visivo sulle SERP, visto che vengono visualizzati come anteprima. Tra i principali troviamo: recensioni, immagini, FAQ e microdati di prodotto.

Redirect e Page Rank

Un redirect è una funzione che permette di reindirizzare gli utenti e i motori di ricerca verso un URL diverso da quello richiesto inizialmente. Si usa un redirect quando si cambia il dominio, la struttura o il contenuto di una pagina web, per evitare errori 404 o perdite di traffico e di posizionamento. Esistono diversi tipi di redirect, ma i più usati sono il 301 (permanente) e il 302 (temporaneo), che hanno effetti diversi sul trasferimento del valore SEO della pagina originale a quella di destinazione

Il Page Rank è invece una sorta di algoritmo, un metodo che Google usa per valutare la qualità e la popolarità di una pagina web, basandosi sul numero e sulla qualità dei link che la collegano ad altre pagine. Questo algoritmo Influisce sul posizionamento di una pagina nei risultati di ricerca, ma certamente oggi non è l’unico fattore che Google considera come invece accadeva nel 2008.

Sitemap

La sitemap è una vera e propria mappa che aiuta i motori di ricerca a farsi strada all’interno del nostro sito, trovando e analizzando più facilmente gli URL inseriti; in questo modo i bot di Google riescono a scansionare meglio il tuo sito, comprendendo meglio quali sono o qual è l’argomento trattato. Un esempio di una sitemap XML.

Il concetto di Mobile Friendly

Le visite globali sul web da mobile hanno abbondantemente superato quelle da desktop. Per questo motivo Google ha intrapreso una serie di aggiornamenti al proprio algoritmo volti a privilegiare i siti web “mobile-friendly” e dal 1 luglio 2019 è stato introdotto il concetto di “Mobile First”, ossia l’utilizzo prevalente da parte di Google della versione dei contenuti per dispositivi mobili per l’indicizzazione e il ranking.

Il concetto di tecnologia responsive è quello più importante e conosciuto in ambito di ottimizzazione di un sito web in ottica mobile. Significa sostanzialmente che il template del sito web e i suoi contenuti devono essere in grado di adattarsi per forma e dimensioni ad ogni dispositivo.

La criticità principale è il passaggio da una navigazione a orientamento orizzontale (desktop) ad una navigazione con orientamento prevalentemente verticale (mobile) a “scroll”, mantenendo gli stessi contenuti. Da qui sono nati elementi specifici come il “menu ad hamburger”.

A differenza del passato, in cui si tendeva ad avere 2 versioni di sito, una desktop più completa ed un’altra mobile più “scarna”, ad oggi i contenuti sui vari dispositivi devono essere gli stessi e non si può prescindere dall’utilizzo di una tecnologia responsive.

Crawl budget

Il web è uno spazio praticamente infinito e l’esplorazione e l’indicizzazione di ogni URL disponibile va ben oltre le capacità di Google. Pertanto, il tempo che Googlebot può dedicare alla scansione di un singolo sito è limitato. La quantità di tempo e risorse che Google dedica alla scansione di un sito viene comunemente chiamata budget di scansione. Questo elemento è particolarmente importante per i siti di grandi dimensioni.

Perché è importante ottimizzare il Crawl budget? Per favorire la scansione di quante più pagine possibile del tuo sito da parte del bot di Google, nel minor tempo possibile. Prima vengono scansionate nuove pagine e prima saranno visibili nella SERP.

La fase operativa SEO: quali sono gli step fondamentali? (off site)

SEO off site: gli interventi fuori dal sito

La SEO off site riguarda tutti gli interventi che si possono fare al di fuori del sito web, come la creazione di link in entrata e in uscita, la presenza sui social media, la reputazione online e la brand awareness. Fa quindi riferimento a tutte quelle tecniche che possono essere usate per migliorare il posizionamento operando al di fuori del sito web.

Link building

Il link building è una pratica fondamentale nell’ambito dell’ottimizzazione per i motori di ricerca: consiste nel costruire collegamenti unidirezionali, noti anche come backlink, verso un sito web con l’obiettivo di migliorare la visibilità sui motori di ricerca.
Che cos’è un backlink? È sostanzialmente un collegamento ipertestuale che connette una pagina web a un’altra; questi collegamenti possono provenire da pagine all’interno del tuo stesso sito o da siti esterni.
Perché è importante fare una buona attività di link building? Perché i motori di ricerca, come Google, utilizzano i backlink per valutare l’autorità e la rilevanza di una pagina. È concettualmente simile al passaparola, come se i backlink fossero voti di fiducia da altri siti web: quando un sito autorevole linka al tuo contenuto, trasmette un segnale positivo ai motori di ricerca. Più backlink di qualità ricevi, maggiore sarà la tua credibilità agli occhi di Google.

Recensioni e local SEO

Le recensioni e il local SEO sono due aspetti che riguardano la visibilità online di un’attività che opera in una zona geografica specifica.
Le recensioni sono le opinioni che gli utenti lasciano sul profilo Google My Business, queste aiutano a migliorare la reputazione, la fiducia e la soddisfazione dei clienti, e influenzano anche il posizionamento nei risultati di ricerca locale di Google: più recensioni positive e numerose hai, maggiore è la probabilità che la tua attività appaia tra le prime posizioni.
Il local SEO è l’insieme delle tecniche e delle strategie che si usano per ottimizzare il tuo sito web e il tuo profilo Google My Business per i motori di ricerca, in modo da aumentare la tua visibilità e il tuo traffico organico per le ricerche locali. Si basa su tre fattori principali:
Pertinenza: è il grado di corrispondenza tra il tuo sito web e le parole chiave che gli utenti usano per cercare informazioni sui motori di ricerca.
Distanza: si riferisce alla vicinanza tra la tua attività e la posizione dell’utente o del luogo specificato nella query.
Notorietà: si riferisce alla popolarità e alla reputazione che il tuo sito web ha agli occhi dei motori di ricerca e degli utenti, basandosi sul numero e sulla qualità dei link che la collegano ad altre pagine, sulle recensioni e sui segnali social

Social Media e SEO

I social media e la SEO sono due strategie di marketing digitale che si possono integrare per aumentare la visibilità e il traffico del tuo sito web: i social aiutano a creare e condividere contenuti coinvolgenti e a generare segnali sociali (condivisioni, mi piace, commenti) che possono influenzare il tuo posizionamento nei motori di ricerca.
Integrando i social media e la SEO, puoi creare una sinergia che potenzia la tua presenza online e ti fa raggiungere più facilmente il tuo pubblico target.

Google My Business

Google My Business è una piattaforma gratuita che ti permette di creare e gestire un profilo dell’attività su Google. Si possono inserire le informazioni sull’attività, come il nome, l’indirizzo, il numero di telefono, il sito web, gli orari, le foto e i servizi offerti, e farle apparire sulla Ricerca Google e su Google Maps.
È possibile anche comunicare con i tuoi clienti, rispondendo alle recensioni e inviando messaggi diretti. Inoltre, puoi ottenere delle statistiche e delle analisi su come le persone trovano e interagiscono con la tua attività su Google. Google My Business è utile per ogni tipo di attività, sia che abbia un negozio fisico, sia che offra un servizio a domicilio.

Digital PR: aumenta la link earning spontaneamente

Le Digital PR sono tutte quelle attività che puntano alla promozione del brand online: diffusione di contenuti su blog, social, forum etc. L’obiettivo? Andare ad accrescere la visibilità online e la credibilità di un marchio.
Tutto ciò può generare in maniera spontanea un incremento del numero delle menzioni e dei backlink verso il sito web del cliente per cui si sta seguendo la campagna, portando quindi ad una buona link earning.
Cos’è il link earning? È una strategia che consiste nel creare dei contenuti di qualità che si guadagnano dei link spontanei da altri siti web, senza ricorrere a scambi o acquisti di link. Questo porta a migliorare la reputazione, la visibilità e il traffico del sito web, e aumenta il tuo valore e la tua autorità agli occhi dei motori di ricerca.
Qual è dunque la differenza con il link building? La differenza principale sta nel modo in cui si ottengono i link da altri siti web: la link building è una strategia proattiva, che consiste nello scambio o nell’acquisto di link con altri siti web, mentre la link earning è una strategia passiva, che consiste nel creare dei contenuti di qualità che si guadagnano dei link spontanei da altri siti web.

AI e SEO: cosa aspettarci?

La SEO è una materia di per sé in continua evoluzione, parecchi cambiamenti sono avvenuti nel corso del tempo e parecchi ancora arriveranno, perciò l’AI è solo una delle molte novità che sicuramente avranno un impatto sulla SEO.
L’intelligenza artificiale oggi trova spazio in molteplici applicazioni: per la creazione dei contenuti testuali e visivi, per l’analisi dati, per la pianificazione degli obiettivi, e queste sono solo alcune delle potenzialità che ha mostrato. È grazie alla AI se i motori di ricerca riescono a capire meglio le esigenze e le intenzioni degli utenti, fornendo loro dei risultati di ricerca più completi, personalizzati e pertinenti.
Per questo motivo sapere come gestire l’AI è il modo migliore per poterla utilizzare a nostro favore, per questo è importante sperimentare fino a dove può arrivare questo potenziale, per noi e per il nostro lavoro.
Quello che è certo è che l’AI sarà uno strumento utile, se ben usato, nel percorso di cambiamento della SEO.